Gasolio pesante, il sangue impuro della globalizzazione (Swiss Press Online 2017, da Besson Sylvain) - Swiss Press Award
Le Temps
Besson Sylvain
Molto inquinante, poco controllato, spesso mischiato a una panoplia di prodotti chimici pericolosi, il gasolio pesante, o «bunker oil», appartiene a un mondo oscuro, quello del commercio di materie prime dubbie. Si tratta comunque di un prodotto che fa girare il commercio mondiale alimentando gli enormi motori delle super-petroliere e delle navi porta container. Un mercato da 65 miliardi di dollari. E anche se la Svizzera è lontana dal mare, è da Ginevra, il centro delle imprese di commercio marittimo e delle materie prime, o da Zugo, che i trader riforniscono le navi. Da Ginevra a Rotterdam, passando da Anversa, Sylvain Besson ha condotto un’inchiesta su queste imprese che commercializzano un carburante peraltro destinato a scomparire. Troppo zolfo, troppi prodotti tossici e metalli pesanti che inquinano le coste europee. Ma la rivoluzione tecnologica non è per domani. La semplice messa a norma delle navi rappresenta un investimento da 35 miliardi di dollari da qui al 2020.
