L'affare Khan (Swiss Press Text 2020, da Martin Beglinger, Zoé Baches, Ermes Gallarotti) - Swiss Press Award
NZZ
Martin Beglinger, Zoé Baches, Ermes Gallarotti
Tre mesi dopo le rivelazioni sul caso dei pedinamenti del banchiere Iqbal Khan su diversi media, a metà settembre la NZZ svela che a essere segretamente sorvegliato non è stato solo l’ex CEO della gestione degli attivi internazionali di Credit Suisse prima che passasse alla banca concorrente UBS, ma anche il principale responsabile delle Risorse umane. «Le circostanze indicano che è il Credit Suisse (CS) ad aver ordinato questi pedinamenti attraverso un intermediario», si precisa all’inizio di una serie di articoli che, servendosi di documenti, chiarisce l’«Operazione Küssnacht». Il caso Khan – l’«Operazione Crown» – è però pure meticolosamente ricostruito attraverso documenti quali i verbali d’interrogatorio. In conclusione del testo, gli autori dicono di attendere con curiosità i «prossimi episodi» che probabilmente seguiranno. E avevano ragione: il patron del CS, Tidjane Thiam, che non sarebbe stato al corrente delle operazioni messe in atto ma ha comunque descritto la sorveglianza come un’«arma legittima» in generale, ha dovuto lasciare il CS nel febbraio del 2020.